Immutabilità di Dio e l’incarnazione di Cristo: come funziona?

Da uno scambio di mail col Prof. Donald Fairbairn (Union School of Theology)


[Manuel Morelli, domanda:]

Buongiorno professore

Vorrei esprimere il mio profondo apprezzamento per il suo corso sulla teologia patristica trinitaria.
Così utile e affascinante!

Domanda:
In che modo l’incarnazione “cambia” Dio?

Prima dell’incarnazione, la 2* Persona non aveva un corpo umano.
Dopo sì.
Ma la Trinità rimane la stessa perché Dio è immutabile!
Anche Cristo è immutabile (Eb 13).
Come può funzionare questo?

Aiutami per favore a capire meglio questo mistero.

Grazie

in Cristo

[Donald Fairbairn, risposta:]

Ciao Manuel,

Sono lieto che il modulo ti sia stato utile. Hai posto una domanda molto difficile, alla quale non posso rispondere molto bene. Ma ecco il meglio che posso fare:

I padri della Chiesa (in particolare Atanasio) hanno sottolineato che il Figlio “è rimasto ciò che era (Dio) pur assumendo ciò che non era (l’umanità)”. Hanno sottolineato che dobbiamo pensare al Figlio in due modi, come Dio e come uomo. Prima dell’incarnazione, era semplicemente Dio (il “Logos nudo”, come si diceva), e dopo l’incarnazione era il Logos rivestito di carne/umanità. Quindi dobbiamo dire (nella nostra terminologia successiva) che, per quanto riguarda la sua natura divina, è rimasto lo stesso, ma per quanto riguarda la sua nuova natura umana, ha vissuto, è morto ed è risorto come uomo.
Credo che un buon modo di pensare a questo sia quello di immaginare due serie di azioni: azioni divine e azioni umane. Per compiere azioni divine, bisogna essere divini, avere la natura divina. Per compiere azioni umane, bisogna avere una natura umana, che comprende un corpo, una mente, un’anima, ecc. Dopo l’incarnazione, il Figlio vive e agisce in due modi contemporaneamente – divinamente e umanamente – perché ha sia la natura divina che quella umana. Quindi, per quanto riguarda la sua natura divina, non è cambiato: ha ancora tutte le prerogative e gli attributi divini e continua a compiere le sue azioni divine, come sostenere l’universo. Per quanto riguarda la sua natura umana, ora è in grado di vivere una vita umana. Per pensarla in questo modo, dobbiamo riconoscere che Gesù non ha rinunciato ai suoi attributi e prerogative divine al momento dell’incarnazione, nel senso che non li ha più posseduti. Sarebbe stato un cambiamento nella sua natura divina! Invece, ha rinunciato al diritto di esercitare la maggior parte di queste prerogative per la maggior parte del tempo, in modo da vivere in linea con i limiti della sua nuova umanità – vivere come un uomo. Quindi, considerandolo come Dio, egli possedeva ancora la capacità divina di agire ovunque contemporaneamente (onnipotenza e onnipresenza), e la usava per continuare a sostenere l’universo come aveva fatto da quando lo aveva creato. Ma se lo si considera come uomo, ha scelto volontariamente di convivere con le limitazioni spaziali del suo corpo umano, per cui (per la maggior parte del tempo) andava a piedi a Gerusalemme se voleva fare qualcosa a Gerusalemme.

Dubito che questa sia una risposta molto soddisfacente, ma è il meglio che posso fare. Spero che sia un po’ d’aiuto.

Don

Donald Fairbairn, Ph.D.
Decano di Newton House, Oxford
Professore di teologia storica e sistematica, UST
Professore di cristianesimo antico Robert E. Cooley, GCTS

Tematiche: Teologia sistematica

Manuel Morelli

Italiano, romagnolo, sposato con Jania e padre di Rebecca e Rachele. Dopo gli studi conseguiti in ingegneria a Bologna, studia teologia presso IFED Padova con i prof. Bolognesi, De Chirico e Simonnin; presso il London Seminary con i prof. James, Green, Simonnin e Williams e si specializza in ecclesiologia battista presso 9Marks con la chiesa Capitol Hill Baptist Church di Mark Dever, a Washington DC. Oggi è il pastore della chiesa evangelica battista “Solo Cristo” Ravenna – Italy.

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