il Regno di Dio Vs il Regno di Satana
Si ringrazia Lorenzo Falcone per la traduzione di:
Strauss, Mark L. Mark: Zondervan Exegetical Commentary on the New Testament. Grand Rapids, Michigan: Zondervan, 2016, pp. 94-96.
Una guerra tra due Regni
L’incontro di Gesù con il demone nella sinagoga di Capernaum in Marco 1:21-28 è il secondo conflitto che troviamo nel Vangelo di Marco (il primo fu la sua tentazione/test da Satana nel deserto, Marco 1:13). Iniziando il suo Vangelo con questi due episodi con accadimenti soprannaturali, Marco non lascia nessun dubbio riguardo alla natura della missione del Messia. Il Vangelo non tratterà di lotte per imperi umani, nessuno scontro tra autorità umane. Si tratta, invece, di una lotta cosmica tra Dio e Satana, tra il bene ed il male, tra la luce e le tenebre. L’apostolo Paolo condivide questo concetto in maniera molto simile. La vita cristiana consiste nel prendere posizione contro il diavolo (“poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti”, Efesini 6:12). La posta in gioco non riguarda territori o regni, ma i cuori e le anime di tutti gli esseri umani.
Mentre Marco raffigura la missione di Gesù come una guerra tra il suo regno e il regno di Satana, il risultato di questa lotta sicuramente non è in dubbio. Il demone sfida Gesù, addirittura sfidandolo in un contesto religioso nella sinagoga di Capernaum, ma Gesù manifesta il controllo, ordinando con potenza al demone di andarsene. Al contrario di molti maghi ellenici dei suoi giorni, Gesù non recita magie o incantesimi; non impiega anelli magici o pozioni. Lui parla con autorità e i demoni obbediscono. Questo è il messaggio che la chiesa ha bisogno di ascoltare oggi. L’autorità di Satana non ha potere contro l’immenso potere e presenza del regno di Dio.
Una visione sovrannaturale
La prospettiva di Marco su questa guerra spirituale, è assolutamente in linea con la visione biblica. Nell’Antico Testamento, Yahweh esercita la sua autorità suprema verso qualunque tipo di entità, che sia esso fisico o spirituale. Lui è il creatore di ogni cosa. I più potenti re della terra sono come pedoni nella sua mano (Isaia 40:24). Sebbene alcune forze spirituali possono agire in opposizione a Dio, comunque sono soggette alla sua piena autorità. Il Signore ha limitato il potere di Satana su Giobbe (1:12,2:6) e ha mandato uno spirito a tormentare Saul (1 Samuele 16:14-16). Il Leviathan, la poderosa creatura delle profondità (Giobbe 3:8-9, 41:12-39), è un giocattolo nelle mani di Dio costretto a fare il suo volere (Salmo 74:14, 104:26). Tutte queste forze del caos verranno inevitabilmente schiacciate alla fine di tutto (Giobbe 9:13,26:12). Nel Nuovo Testamento la vittoria di Dio su tutte le forze spirituali si manifesta attraverso la potenza del suo regno e l’opera di Gesù sulla croce. Come dice l’apostolo Paolo, la morte e la resurrezione di Gesù hanno spogliato le potenze spirituali e ne hanno fatto un pubblico spettacolo (Colossesi 2:15). Nel libro dell’Apocalisse, Giovanni afferma che l’opera dell’Agnello immolato porterà alla distruzione di Satana, il serpente (Apocalisse 7:12, 12:9, 20:2; Romani 16:20).
Mentre Marco ed altri scrittori biblici assumono questa visione sovrannaturale, alcuni lettori moderni esitano all’idea. Durante il 1800, con l’Illuminismo, il razionalismo diventò la principale corrente filosofica, asserendo che la verità può essere tale solo se dimostrata da esperimenti scientifici. Per questo, i miracoli del Vangelo furono trattati con scetticismo e considerati come superstizioni da parte dei primi discepoli cristiani. Come razionalista e deista, Thomas Jefferson era così disturbato dai miracoli del Vangelo che ha corretto la sua stessa Bibbia, rimuovendo tutti gli elementi soprannaturali.
Tuttavia, questo tipo di conclusione ignora sia la storia passata, che la realtà presente. Per la maggior parte della storia del mondo, il regno spirituale è dato per assodato. Anche oggi la maggior parte delle culture non occidentali credono in dimensioni sovrannaturali, sostenendo che gli esseri spirituali sono da considerare come realtà. Anche nella cultura occidentale comunque, si tende a credere molto in Dio e nel soprannaturale. Un recente studio negli Stati Uniti, condotto dall’università di Baylor, ha dimostrato come solo il 4,6% degli americani dichiara di non credere in nulla oltre al mondo fisico. La maggior parte delle persone hanno apparentemente una convinzione innata che c’è di più rispetto alla realtà fisica dell’universo. È davvero difficile attribuire il credo nel soprannaturale ad una banale ingenuità dei primi cristiani.
La battaglia spirituale oggi
Come dovrebbero quindi i cristiani rispondere alle realtà demoniache descritte in Marco? Sicuramente due estremi andrebbero evitati. Alcuni cristiani diventano ossessionati dal soprannaturale, vedendo demoni ovunque e incolpando Satana per ogni malattia o evento negativo accaduto nella loro vita. Questa può diventare un’ossessione non salutare, poiché solleva ognuno dalla propria responsabilità delle proprie azioni. I demoni onnipresenti diventano una sorta di “alibi”, di scusa per i propri errori e peccati.
Altri, che dicono di credere in Dio, vivono in realtà come degli atei pratici, perché ignorano intenzionalmente le realtà spirituali che influenzano la loro vita.
Un approccio più bilanciato, invece, riconosce che Satana e le sue forze sono reali ed attive in questo mondo, e che quindi dobbiamo rivestirci dell’ “armatura di Dio” per difenderci da questi attacchi (Efesini 6:10-20). Allo stesso tempo però, riconosciamo che Cristo ha già ottenuto la vittoria decisiva attraverso la sua morte e la sua resurrezione (Colossesi 2:15), e chiunque confessa il suo nome e crede in lui, può vivere una vita vittoriosa senza temere oppressione spirituale maligna.
Tematiche: Teologia biblica
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